
Inizia la seconda lezione!!!
Il gioco dello scienziato: le testimonianze di Giulia e Byron
Yunik è partecipazione e stimolo creativo, sempre. Per questo ci piace dare la parola ai nostri ragazzi: oggi tocca a Giulia e a Byron, i nostri giornalisti scientifici in erba.
Byron (9 anni)
Questa volta non ci siamo presentati perché ci conoscevamo già e la parte che mi è piaciuta di più è stata quando abbiamo lavorato in gruppo.
Ho notato che il robot ha l’intelligenza di fare quello che vuole, non è che lo comandano, è libero.
È stato divertente anche perché ho capito che il robot senza i sensori non parte mai.
Giulia (10 anni)
Quando sono arrivati tutti i bambini del laboratorio, è cominciato il corso. Ci siamo messi in cerchio e abbiamo parlato un po’ della scorsa lezione, poi ci siamo ricordati che dovevamo finire di verificare le ipotesi.
Edoardo ci ha fatto proporre degli esperimenti che ha scritto al computer e ce li ha fatti verificare. Abbiamo parlato dei sensori del robot, poi glieli abbiamo smontati e abbiamo capito che un robot senza sensori non va da nessuna parte.
Infine abbiamo letto un piccolo pezzo della lettera degli scienziati dell’Università Milano –Bicocca. Mi sono divertita e non vedo l’ora di scoprire cosa si farà nella prossima lezione.
Ringraziamo i nostri fantastici scienziati in erba! Domani li attende la terza lezione de “il Gioco dello Scienziato” (qui), il laboratorio di robotica educativa di Yunik – proprio come te!
Se anche voi volete far vivere ai vostri figli l’esperienza esaltante di un gruppo di scienziati che formula ipotesi, le verifica e impara a programmare un robot, contattateci. Stiamo organizzando una nuova edizione de “il Gioco dello Scienziato” (qui) per i bambini della primaria, abbiamo “Lo zoo dei robot” per i ragazzi della secondaria di primo grado e stiamo lavorando sulle nuove proposte che spaziano dalla programmazione, alla biologia, dalla fisica alla matematica! Rimanete in contatto iscrivendovi alla nostra newsletter.
È stato divertente anche perché ho capito che il robot senza i sensori non parte mai.
Byron