
Sono oltre 100 gli iscritti al progetto ‘Alla Scoperta degli Animali Robotici’, ideato e realizzato da Yunik e dal Roboticss Lab dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Un risultato che appare ancora più importante se si considera l’attuale pandemia.
Il progetto – finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca – consiste in un corso di formazione per insegnanti, educatori ed educatrici, volto a promuovere il metodo scientifico.
Come ha raccontato Edoardo Datteri, responsabile scientifico dell’iniziativa, in un editoriale per il quotidiano Il Giorno:
La scienza è una macchina complessa. È così complessa da apparire talvolta contraddittoria: piccole variazioni nel suo funzionamento interno possono determinare risultati molto diversi da quelli prodotti prima. Sapere come funziona questo grandioso meccanismo è importante per capire quanto possiamo fidarci dei suoi risultati. Una fiducia che è stata messa a dura prova nell’ultimo tragico biennio, appiattito su litigi sterili e contrapposizioni mediatiche.
Da qui nasce l’idea di coinvolgere i bambini delle scuole in un’attività che consentirà di ampliare le loro conoscenze sul funzionamento di questo “grandioso meccanismo”.
Di che cosa si tratta?
Ogni educatore, educatrice o insegnante riceverà un piccolo robot (chiamato Coderbot) con cui dovrà svolgere un’attività di robo-etologia.
Il corso fornirà ai partecipanti tutte le informazioni necessarie per lavorare con il Coderbot nelle classi delle loro scuole.
A differenza di altre attività di robotica educativa, che propongono la costruzione o la programmazione di robot da parte degli alunni, i ragazzi non si cimenteranno con il coding, ma osserveranno i comportamenti del Coderbot, proprio come etologi alle prese con una creatura vivente. Il robot, infatti, è già stato progettato ed è in grado di reagire agli stimoli esterni comportandosi in modo differente.
Gli alunni formuleranno e verificheranno le ipotesi, annotando su quaderni le proprie considerazioni circa il comportamento di questo strano “animale robotico”. Così facendo, impiegheranno lo stesso modus operandi dei ricercatori, in un’attività coinvolgente e dinamica che farà loro comprendere come funziona la pratica scientifica.
L’attività inizierà a metà febbraio e si concluderà il prossimo dicembre, quando i piccoli scienziati racconteranno in prima persona le loro scoperte in un convegno organizzato dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Affrontare meccanismi complessi come la scienza non solo è possibile ma anche necessario per diventare pensatori critici e consapevoli. Lo si può fare fin da giovani, divertendosi.